Care amiche buon giorno!
Ricordate i vetri levigati dal mare raccolti a Ponza?
Ecco come li ho utilizzati.
Avevo in casa una spoletta di filo argentato molto sottile
adatta ad essere lavorata all'uncinetto, wire crochet, così è chiamata questa lavorazione.
Ho racchiuso due vetri più o meno dello stesso colore e dimensione
e lì ho fatti diventare orecchini.
Non solo, ho realizzato anche un anello, un solitario,
il mio vero fondo di bottiglia.
Lo so ora fa freschino, è tempo di giacche e sciarpe calde,
ma non posso non farvi vedere alcune foto dell'isola di Palmarola.
E' l'isola di fronte a Ponza proprio davanti alla nostra casa delle vacanze
che in un giorno di mare quasi calmo abbiamo voluto visitare.
A cala dell'acqua organizzano gite in barca per visitarla
e fare tanti bagni nelle sue acque splendide.
E' un'isola vulcanica come Ponza e il suo nome deriva dalle piccole palme nane che crescono solo sulle sue rocce ( a Ponza c'è solo una pianta come quelle di Palmarola ).
Se avrete l'occasione di andare a Ponza non potrete non visitarla
e ammirare la sua conformazione:
lava, zolfo, ferro e calcare creano colori inaspettati sulle sue rocce.
Nella zona del piccolo porto abbiamo raggiunto a nuoto la riva
e con la mia rete a filet ho potuto raccogliere e portare con me questi sassi "lunari".
Quelli piccoli neri sono di ossidiana: un vetro vulcanico
utilizzato nel passato per fare armi taglienti.
Tornata a casa ho scelto i tessuti per cucire il nostro nuovo copriletto per l'autunno.
A dire il vero è già pronto sul letto, ma la parte finale,
il bordo che gira tutto intorno al letto non mi convince!
Ora lo tengo così com'è,
ma se troverò un tessuto migliore
lo modificherò e poi ve lo farò vedere.
Buona settimana
Isabella